Via Roma 112, Tricesimo - Udine - lenuovequerce@gmail.com

ESTATE A VILLA CICERI 2024 – GOTES


PARCO DI VILLA CICERI – VIA UGO FOSCOLO, 15 – TRICESIMO.

IN CASO DI MALTEMPO: AUDITORIUM SCUOLE MEDIE- VIA VOLONTARI DELLA LIBERTA’, 20

INGRESSO LIBERO

Si chiama “Gotes” il terzo album di inediti del cantautore carnico Alvise Nodale.
La raccolta è composta da dieci brani intimi, proposti con sonorità acustiche, che raccontano di fragilità, dubbi, amori e tormenti essenziali per affrontare il cambiamento, tema principale e filo rosso che collega tra loro le canzoni, tutte scritte e cantate nella variante carnica della lingua friulana. Ogni traccia viene intesa come una goccia. Gocce, Gotes, appunto, solo apparentemente tutte uguali. In ognuna di esse si può nascondere una diversa tempesta, così come accade a ogni persona per ogni esperienza vissuta. La produzione artistica, curata da Edoardo De Angelis per l’Associazione Culturale CulturArti, propone alla scena nazionale e internazionale l’attualità, il fascino segreto dall’esperienza musicale legata alla lingua delle radici.

ALVISE NODALE
Giovane cantautore carnico, ha inciso il suo primo disco solista, Conte Flame, nel 2015. Avvicinatosi alla chitarra da autodidatta, resta affascinato dalla musica popolare venendo in contatto prima con Lino Straulino e successivamente con Giulio Venier. Figura centrale della nuova scena musicale friulana, Alvise Nodale è l’erede della canzone d’autore che in Carnia vanta solide radici. Dopo il secondo disco in italiano e friulano, The Dreamer, e il lavoro sulle ballate tradizionali Villan Dorme, ha dato alle stampa un altro lavoro, molto poetico, interamente dedicato a personali riletture di brani della tradizione popolare friulana. L’ultimo lavoro discografico, , rappresenta un ulteriore passo della sua carriera musicale in ambito nazionale.

ESTATE A VILLA CICERI 2024 – SE UNA NOTTE UN LETTORE E UNA LETTRICE


PARCO DI VILLA CICERI – TRICESIMO – VIA UGO FOSCOLO, 15 IN CASO DI MALTEMPO PRESSO L’AUDITORIUM DELLE SCUOLE MEDIE DI TRICESIMO – VIA VOLONTARI DELLA LIBERTA’, 20

Le Nuove Querce presentano:
una produzione del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG

SE UNA NOTTE UN LETTORE E UNA LETTRICE …
Reading letterario di “Se una notte d’inverno un viaggiatore” di Italo Calvino
di e con:
Martina Del Piccolo e Fabiano Fantini
Un lettore e una lettrice cominciano a leggere lo stesso romanzo. Ma qualcosa non torna: è impaginato male. Desiderosi di trovarne la continuazione, si recano in libreria. S’incontrano. Inizia la ricerca. S’imbatteranno in libri di cui riusciranno a leggere solo l’incipit. Sarà l’inizio di un amore. Il libro è luogo d’incontro. Leggere è atto erotico, piacere intellettuale e fisico, ricerca incessante, attrazione magnetica, gusto dell’incipit e del preliminare, forse “unico atto di vita possibile”.
È questa la cornice del romanzo di Italo Calvino ‘Se una notte d’inverno un viaggiatore’, un capolavoro di ars combinatoria e metaletteratura che contiene al suo interno 10 incipit e un viaggio nei generi letterari, nelle strategie di scrittura, nei luoghi della lettura e della ricerca (libreria, biblioteca, università, casa editrice), tra i personaggi legati alla creazione, produzione e fruizione del libro (lettore, scrittore, editore, traduttore, copista).

ESTATE A VILLA CICERI 2024 – MARIAM

PARCO DI VILLA CICERI – VIA UOGO FOSCOLO, 14 – TRICESIMO

In caso di maltempo: Auditorium Scuole Medie di Tricesimo – via Volontari della Libertà n. 20

28 Giugno 1940. L’Italia è appena entrata in guerra. A bordo di un trimotore italiano viaggia l’uomo più potente della Libia, già diventato leggenda.
Più in basso, nella polvere del deserto, una ragazza a cavallo, in fuga da obblighi e violenza ne segue il volo con lo sguardo. Ma l’aereo non giungerà mai a destinazione: un’esplosione incendia il cielo di Tobruk. Si tratta di un semplice incidente? O si nasconde altro, dietro la morte dell’unico gerarca che abbia osato sfidare Mussolini? E chi è l’uomo che qualche anno più tardi cerca vendetta tra le vie di Roma, appena dichiarata città aperta?
Sullo sfondo della narrazione, la bellezza sensuale di paesaggi estremi e i drammi di un ventennio tormentato e cupo: dagli antichi templi romani di Sabratha avvolti dalla luce ai ventimila coloni che salpano nell’autunno 1938, dalle calli tripoline profumate di spezie all’Autodromo della Mellaha su cui sfreccia l’Alfa Romeo di Nuvolari.

Antonella Sbuelz
Vive a Udine, dove è nata. Ha condotto studi universitari a Trieste e Verona, conseguendo un Dottorato in Letteratura Moderna presso l’Università di Losanna. È autrice di otto romanzi, numerosi racconti, raccolte poetiche, saggistica. Alle sue opere – tradotte in inglese, tedesco, francese, croato e spagnolo – sono stati assegnati numerosi premi, tra cui il Premio Fiuggi Storia, il Biblioteche di Roma, l’Alda Merini, il Colline di Torino, il Città di Predazzo, il Città di Arce, il Raffaele Crovi, il Rhegium Julii. La sua ultima raccolta poetica, Chiedi a ogni goccia il mare (Stampa 2009, 2020) ha ricevuto il Premio Camaiore ed è stata inserita nella Rosa finalista del Premio Viareggio. Tra i suoi ultimi romanzi, Questa notte non torno (Feltrinelli, 2021; Premio Campiello Junior, Premio Selezione Strega Ragazzi e Ragazze, finalista al Premio Minerva), tradotto in Germania, Austria e Svizzera, e il recentissimo Il mio nome è A(n)sia (Feltrinelli, aprile 2023). Continua a incontrare studenti nelle scuole di tutta Italia: è anche grazie a loro che non smette di imparare.

ESTATE A VILLA CICERI 2024 – “Questa fame suprema di vento. Sotto il sole, oltre il sole: Qohelet, Turoldo”

VALERIO MARCHI

Dialoga con l’autore:

MARIO TURELLO

Ingresso libero.
IN CASO DI MALTEMPO L’EVENTO SI TERRA’ PRESSO L’AUDITORIUM DELLE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO DI TRICESIMO. VIA VOLONTARI DELLA LIBERTA’ N. 20


«Riconosco la mano di padre Davide Maria Turoldo, il profeta e poeta di robusta radice contadina, il monaco servita che teneva un drago dentro al cuore e che nell’anno stesso in cui morì lasciò al Mondo i suoi “nocturna tempora” trascorsi interrogando uno tra i testi biblici più belli e terribili, il Qohelet appunto. Nove notti di mistico tormento vegliate all’incerto lucore di un’intelligenza vivida e inquieta. Più una profezia finale, capace di dischiudere folgoranti rivelazioni, così rutilanti che le potrebbe comprendere perfino un bambino. Ritrovo poi anche il calamo di Valerio Marchi, uno che in questi anni tanto ha regalato a tutti noi che inseguiamo sogni o squaderniamo la Storia, e che in questo caso indossa l’abito dell’amanuense medievale» (A. Floramo).

VALERIO MARCHI
docente di Storia e Filosofia nelle scuole superiori, si è laureato in Giurisprudenza e in Storia a Trieste e ha conseguito il Dottorato in Storia a Udine, dove è stato anche assegnista di ricerca. Saggista, giornalista, biblista e poeta, si occupa altresì di teatro sia come autore di testi sia nella veste di narratore sul palco. Ha al suo attivo monografie, saggi storici e sillogi poetiche.

MARIO TURELLO
Autore di articoli e saggi critici, si è occupato in particolare di Rodari, Calvino, Eco, Primo Levi, Eliade Huxley e della produzione letteraria del Friuli Venezia Giulia. Ha curato l’opera omnia del poeta barocco Ludovico Leporeo e ha dedicato due monografie a Giulio Camillo Delminio e ai rapporti tra mnemotecnica rinascimentale e informatica, tematica presente anche nella raccolta Ars combinatoria.

PRIMO MAGGIO – FESTA DEI LAVORATORI

Festeggiamo il PRIMO MAGGIO con questo bellissimo concerto curato da Folk Club Buttrio.

INFO E PRENOTAZIONI: tel e WathsApp 3488138003 – info@folkclubbuttrio.it – www.folkclubbuttrio.it

I Flexus sono una band di Carpi fondata nel 2001, con all’attivo cinque album, centinaia di concerti in Italia ed  in Europa. Nel 2022 si sono esibiti il primo gennaio al Palamostre di Udine nel ventennale della scomparsa di Giorgio Gaber, concerto ripetuto nel 2023 a Buttrio, dove hanno anche presentato in concerto “La Buona Novella” di André, con grande riscontro di pubblico. All’anniversario deandreano e al collegamento con la Festa del Lavoro, vogliamo aggiungere la gioia di reincontrare queste ‘giovani’ senza età ancora una volta con i Flexus, dopo i vari appuntamenti che il Folk Club ha condiviso con loro fra il 2011 ed oggi, da Pagnacco a San Giorgio di Nogaro, da Gorizia a Precenicco e Tavagnacco: una miscela dai forti toni emotivi, il canto degli ultimi, la tradizione e la musica dei giovani, il tutto così presente nelle incredibili poesie in musica del grande Faber.

Le Mondine di Novi sono un gruppo musicale “unico al mondo” perché per anni costituito da “vere mondariso”, le cui voci hanno conquistato successi, ed hanno raccontato una grande storia di fatiche, di lotte, di sorellanza, di passione.

I loro concerti abbracciano il vissuto in risaia, le lotte partigiane, la miseria e il dolore del primo ‘900, la salvaguardia della libertà e dei principi della nostra Costituzione. Oltre ad esibirsi presso scuole, case di riposo e associazioni di volontariato, non si contano le partecipazioni del Coro a varie manifestazioni in Italia e all’estero, Francia, Bulgaria, Cecoslovacchia, Ungheria, Argentina, Slovenia e, in particolare a grandi eventi come Musicultura Festival di Macerata, Terra Madre di Torino, Festival of Colors di Detroit, Celtic Connections  in Scozia, Notte della Taranta in Puglia , per non parlare dei tour negli USA e in Canada

FESTA DELLA LIBERAZIONE

La legislazione del ventennio che penalizzò il lavoro delle donne

UNA SCELTA

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE – 8 MARZO 2024

“CJARGNELAS”

di Agnul Floramo e Nicole Coceancig

“Storiis di feminis che àn savût jessi cuintri curint. Feminis ribaltonis, resistentis bastiancontrariis. Insome, feminis di Cjiargne. O in maniere plui semplice e sclete “Cjargnelas” come che a disaressin lôr , vignudis su intune tiere ruspiose, tragjiche e maraveose, pensade di un diu dispetôs che le à creade dute di “rive su”, là che fam, fadie, braùre e fuarce a van simpri indevant brançolantsi insieme par no colâ dulinvie.

Cun Agnul Floramo e Nicole Coceancig la ricostruzion di une galarie di dîs ritrats di fantatis e sioris che àn provât a butâsi in impresis che nissun al pensave si podessin fâ.” (La Patrie dal Friûl)

Storie di donne che hanno saputo essere contro corrente, donne che hanno portato subbuglio, donne resistenti, bastiancontrarie. Insomma donne di Carnia. O in maniera più semplice e schietta “Cjargnelas” come direbbero loro, cresciute in una terra ruvida, tragica e meravigliosa, pensata da un dio dispettoso che l’ha creata tutta in salita, dove fame, fatica fierezza e forza vanno sempre a braccetto insieme per non cadere cammin facendo.

Con Angelo Floramo e Nicole Coceancig la ricostruzione di una galleria di dieci ritratti di ragazze e signore che hanno provato a buttarsi in imprese che nessuno pensava si potessero fare.

ROBOT – LAVORATORI E CONTRIBUENTI DI DOMANI

TRICESIMO – SALA POLIFUNZIONALE BORGO LAIPACCO

VENERDI’ 23 FEBBRAIO 2024 ORE 20,30

Robot lavoratori e contribuenti del domani” di Fabio Ghiselli e Luana de Francisco affronta, da una nuova prospettiva, il tema della quarta rivoluzione industriale. Già caratterizzata da una corsa sfrenata all’innovazione tecnologica e, in particolare, dall’introduzione su larga scala di robot in grado di sostituire l’uomo nei processi industriali.
In questo scenario, il testo analizza i cambiamenti che avverranno nel mercato del lavoro, le tensioni sociali e gli squilibri economici che ne conseguiranno, considerando l’innovazione tecnologica, non solo una minaccia al genere umano ma uno strumento per reperire nuove entrate.
Un saggio che, partendo dall’analisi accurata dei dati e dei documenti in possesso di enti e istituzioni autorevoli, cerca di interpretarli per dare risposte ragionevoli, senza subire fascinazioni pericolose e senza la preoccupazione di porsi al di fuori del pensiero mainstream.
Un testo che nasce dall’esigenza degli autori di voler sottolineare temi che spaventano e che non sono ancora adeguatamente affrontati: l’etica della scienza, della ricerca scientifica, delle decisioni politiche e delle necessarie nuove forme di tassazione.
Un tema fondamentale per il nostro futuro e quello dei nostri figli, che necessita consapevolezza da parte nostra, di chi governa e in particolare da parte delle istituzioni nazionali e internazionali che devono garantire un futuro nel quale la tecnologia sia al servizio dell’essere umano e non viceversa.

GLI AUTORI
Fabio Ghiselli è dottore commercialista, tributarista e docente, per molti anni tax manager in aziende italiane. Già autore di Giù le tasse ma con stile! (Franco Angeli).

Luana de Francisco è giornalista del Messaggero Veneto e collaboratrice di Repubblica e L’Espresso. Scrittrice e già co-autrice di Crimini a Nord-Est (Laterza, 2020).

Giorno della Memoria

Ci sarà ancora domani questo cielo?

Valerio Marchi dialogherà con le autrici Fiammetta Bonsignore e Tiziana Menotti.
Davide Raciti e Francesco Imbriaco accompagneranno la presentazione con alcuni brani della tradizione ebraica.Dieci storie vere che hanno come protagonisti bambini ebrei, tra Italia, Cecoslovacchia, Francia e Gran Bretagna, tra le leggi razziali, le deportazioni e i campi di sterminio.In qualche caso la salvezza. In un’Europa devastata dal nazifascismo e dalla guerra i semi dell’umanità non sono del tutto perduti, e individui e associazioni si mobilitano per salvare almeno i bambini.
Storie conosciute come la razzia dell’ex ghetto di Roma del 16 ottobre del 1943 o la tragica fine dei bambini di Bullenhuser Damm nel 1945.
Storie inedite come quella dei bambini salvati da Přemysl Pitter e dai suoi collaboratori a Praga e nella zona dei castelli boemi. Storie di bambini e adolescenti che vengono ospitati in Inghilterra, a Windermere e a Lingfield, dove ritroveranno la gioia di vivere e il sostegno di figure amorevoli che li aiuteranno a superare o a ridimensionare il trauma vissuto.

E storie di bambini che scampati all’orrore sono stati ospitati in una colonia, a Selvino, che diventa luogo di rinascita e apertura verso un futuro.
E poi l’intervista ad una bambina, oggi novantenne, che ha sperimentato cosa significa fuggire, nascondersi, avere paura e poi poter riemergere e continuare a sentire il sapore autentico dell’esistenza.
«Ci sarà ancora domani questo cielo?» è la domanda che una tra le bambine e i bambini di cui qui si narra la storia si pone, dopo aver sperimentato l’assenza di cielo, la fame, la sete, la mancanza delle figure parentali, la privazione del gioco, quando si rende conto che qualcosa è cambiato. Adesso c’è un cielo, c’è un letto, c’è latte e pane, c’è un azzurro da poter guardare. Ci sarà ancora domani questo cielo? è il titolo più adatto per questo libro che tratta, attraverso racconti di storie individuali e collettive, dentro spazi italiani ed europei, in un contesto storico che va dal 1938 alla fine della Seconda guerra mondiale, l’infanzia e le sue connotazioni di dolore e sofferenza ma anche di resistenza e speranza